mercoledì 6 agosto 2008

Some people

Some people kill for less
Some people find it hard to get dressed
Some people well
Ask how old I am
Some people live in a life
Some people need more than a slice but when it fades
when the glitter's gone
You know it
You owe it to yourself
You won't let it make you and it's already crazy (R)
Old and lonely when the shade is down
The brighter lights just smells their empty heads
Some people don't get much
Some people feel here and touch what your spirit wants
Is talking to you now
Some people just gotta say
Some people just wanna play they get a kick
When it's all messed up
(R)
And what you thought you lost was just mislaid
All the poems written in your skin
(R)
Goldfrapp
Stavo solo pensando, trafficando tra file .xls e presentazioni .ppt, che spesso le cose più difficili da dire sono in realtà le più facili da capire.
Magari non è un concetto su cui costruire il proprio futuro e per il quale valga la pena di uccidere. Ma assimilarlo un pò non è male.
Forse vedo troppi numeri.
Alcune persone hanno la testa vuota (forse anche la mia) come questa lattina accartocciata di Chinò.
Alle volte ciò che sembra affollato, caotico e vivace, in realtà, è un deserto. Con i pro e i contro del deserto.
Non vedere all'orizzonte qualcuno con cui prendersela, tanto per dire, è una seccatura.
E non c'è capo.
E non c'è coda.
In tutto questo.
Dire ad una persona "non mi piaci" non è sempre facile, anzi:
eppure il concetto è chiaro, limpido e comprensibile at once.
Quando si è innamorati, è quasi impossibile riuscire a dire quelle 2 paroline:
E quando questo avviene, non è chi ci sia molto da spiegare.
Alcune persone, soprattutto quelle che non hanno molto spazio da riempire all'interno della calotta cranica, si sforzano di non afferrare un concetto diretto esposto con semplicità. Non perchè non possano: si prendono il tempo di metabolizzare il tutto in maniera ordinata. Chiedono spiegazioni senza averne realmente bisogno: hanno la necessità di occupare il silenzio mentre elaborano bridging thoughts dentro in sè.
Ma niente può far capire ciò che non si vuole capire.
Perciò la risposta che mi sento di dare , anche all'affermazione più difficile da digerire, è ... OK. Immediato, diretto. Ci sarà tempo dopo per pontificare. O per massacrare. Se avrà senso.
"Mi fai cagare". Ok! (anche se questa affermazione è assolutamente digerita)
Dev'essere il caldo.

lunedì 4 agosto 2008

Once were warriors

Oroscopo dell’Internazionale:
“Non infilarti nella prima pizzeria che capita per ingurgitare un disco di pasta coperto di formaggio e salsa di pomodoro. Piuttosto, fa’ in modo che una persona interessante a cui piaci molto ti porti a casa una pizza preparata con amore da un grande chef. In generale, Scorpione, non accettare la mediocrità in nessun aspetto della tua vita. È la Stagione delle somme esperienze: hai il sacro dovere di dare il massimo, di entrare in comunione con i migliori e di chiedere sempre di più”

E’ esattamente quello che ho fatto. Mi riferisco alla pizza di ieri sera (come sopra + salamino piccante + cipolle + gorgonzola). Ho tentato, chiudendo delicatamente il braccio sulla signorina dell’ordinazioni, di aggiungere al centro anche un bell’uovo all’occhio di bue con ghiera di pomodoro verde a fette in uscita, ma sono stato stoppato … Avevo fame (che novità!) ed eravamo fuori (fisicamente intendo). Se aspettassi la pizza amorevolmente preparata dal grande chef mi sa che starei fresco. Ma poi, esattamente, che cosa significa “fai in modo che una persona interessante a cui piaci molto” faccia qualcosa di carino per te? A meno che la storia della pizza non sia una metafora … mah!.
Per quello che dice dopo, in generale, ho idea che la mediocrità faccia parte della vita: non accettarla significa vivere fuori dal mondo. Sembra una di quelle belle frasi uscite da una autobiografia di qualcuno che ha sfondato. Si insomma un frase insulsa come può essere solo un croissant vuoto quando lo prendi per ripieno. L’addenti, pronto per l’esplosione chantillosa nelle pareti interne della bocca ed invece le papille gustative rimangono lì, con il cerino in mano, limitandosi ad assaporare per niente eccitate la solitaria pasta sfoglia … Una cosa trista, un po’ deludente e che quasi mette di malumore …
Per tutto il resto - sacro dovere di dare il max compreso - che sia.
Bene … pagato il tributo alle stelle.
Mi è venuto in mente di leggerlo – l’oroscopo - perché ieri notte si stava bene fuori, stesi sugli sdrai del terrazzino, digerendo per me, dirigendo la conversazione per lei, e così insomma … tira-butta-molla e tampella ... non è che ci sia molto da guardare al buio.
Non ho voglia di scrivere niente di importante a meno che non siate agricoltori navigati come il sottoscritto.
Scrissi qualche giorno fa: “Woodcock riprenditi”.
Non vorrei dire, stelle o no, si è ripreso alla grande.
Naturalmente ci eravamo sentiti per telefono prima, perché sapevo che aveva un problema con il cardano del suo John Deere. Ci è proprio affezionato a quel trattore per quanto sia obsoleto e benché disponga di un New Holland fiammante (regalato) e di un Deutz verde brillante di dimensioni e prestazioni incredibili. Purtroppo la mia expertise “agro-trattoristica” è limitata ai Massey Ferguson rossi e un po’, ma poco, ai Fendt. Avevo una predisposizione naturale per gli OM con avviamento a manovella anteriore ma ahimè … non esistono più.
Alla fine, quindi, non è che gli sia stato proprio d’aiuto.
Così, visto che eravamo al telefono ... Sulle differenze nella coltivazione delle actinidie nei 2 emisferi avevamo già detto abbastanza da annoiarci vicendevolmente ... L’argomento donne lo affrontiamo solo se sufficientemente carburati .. Non ci è rimasto altro che il rugby come argomento di conversazione. Lui non è che ne sappia molto :D: sì, d’accordo, gioca nella squadra più forte del mondo, ha in prestito quella maglia nera che ogni rugger del mondo vorrebbe indossare una volta nella vita e naturalmente è bravo a giocare.
Però veramente non va più in là di quello che fa vedere (scherzo ... è il mio preferito insieme a Castro e a Totò).
Viene da un periodo non brillante: gli rompono le palle perché è ingrassato.
Io l’ho rassicurato: “Ma va, mica sei ridotto come Weepu, non è vero, anzi mi sembri asciutto come non mai, quasi troppo”.
Lui mi ha replicato, sorseggiando una lager non molto fresca da quello che ho potuto intuire, che è solo apparenza: il nero, dice, un po’ lo snellisce.

E’ risaputo che dal punto di vista psicologico i tutti neri non è che brillino. Allora, già pensando di aprire un avvincente thread dal titolo: “Uuh! Uuh! Quanti Wood-qualcosa nel mondo del rugby: parlate del vs preferito” decido di indagare sulla settimana di fuoco degli AB e di tutti i neozelandesi in generale. In particolare chiedo: “Ueh Tony (pronunciato come fosse Thoeni, lo sciatore), non è che sei diventato come il boss dei Soprano? Keep tranqui!!!”.
Lui – dissimulando un certo incontrollato nervosismo - mi dice che il clan degli allenatori ha escogitato una nuova tecnica di concentrazione per agguantare il risultato con i Wallabies. Innanzitutto, già all'indomani della sconfitta nella Kangarooland, si era deciso per il ritorno di eseguire la kapa-o-pango anziché la haka ka mate. Lui non ha ancora imparato l’haka tradizionale e continua a sbagliarla comunque. Così, agitato com’è per le mosse da eseguire correttamente, si metterà dietro qualcuno sperando che non l’inquadrino. Mi ha ri-edotto, per l’ennesima volta, questa cosa della carica guerriera primordiale sprigionata dalla danza pre-match … però non l’ho seguito molto perché per intuire la sua terminologia dialettale continuavo a sfogliare un vocabolario tascabile della DeAgostini. In sostanza lui, quella roba lì del taglio della gola, la concepisce solo per i suini e la relativa macellazione al fine di fare merenda con i salami, le pancette ecc. Però è da fare e allora la farà: starà attento all’unghia del suo pollice ... per non finire lui nei salami!
(pomodori verdi, ieri li volevo a fette sulla pizza, ora mi vengono in mente fritti ... ma non so perchè)
Cmq la nuova straordinaria tecnica di rilassamento per affrontare i demoni della terza sconfitta consecutiva (inaccettabile) è del tipo “canta che ti passa”. Ai forwards, soprattutto, hanno assegnato come compito per casa, di trovare qualche motivetto da fischiettare durante la partita tra di loro che mantenga alto il morale delle truppe. Un escamotage per dare tranquillità, svelenire l’atmosfera nei momenti down e far sorridere i compagni di squadra. Il coach ha ritenuto che, renderli un po’ clown, farà evaporare l’agitazione da momento difficile, da risultato avverso, da ansia di prestazione ecc.
Per dargli alcune dritte avevo pensato di chiedere un aiuto ai miei amichetti rug-bit. Ecco i suggerimenti ricevuti via telepatica per Tony:
Aliena: neanche a parlarne “Dressed in Black” DM, “Setting Forth” E. Vedder, “Black”+“Push me Pull Me”+“Breakerfall” PJ :X ;
Billie: “Waiting for the great leap forwards” B.Bragg, “Down all the days” The Pogues ;D ;
Brò: “Black Boys on Mopeds” S. O’Connor, “The Long Black Veil” The Chieftains & M.Jagger :-) ;
Cane: “I fall down”+“Wake up dead man”+“Dirty Day”+“Walk On” U2 & “Wake up”(live) - Arcade Fire ;-) ;
DjLara: Non so dove abbia la testa quella ragazza? :D Ha predisposto una lista lunga 18 fogli A4. Inconsultabile;
Ghemon: L'ho richiamato in una conversazione a 3 quando, finita la partita, eravamo tutti carburati;
Paco: Non era in casa :( ma è arrivato un piccione con un biglietto sulla zampetta ... "Why not smile" R.E.M.;
PB: Fuori per pranzo tutto il giorno... Forse avrebbe scelto "Hoppipòlla" Sigur Ròs (vuol dire spaciugare nel fango in icelandic) O.O ;
Piskyzzz: Fuori. Cioè fuori tutto al giorno alla ricerca di un impianto dolby surround pro logic home theater con TV al plasma 52 pollici da parete. Cmq almeno un sms l’ha mandato con il suo suggerimento “Oh Yeah!” Moby :D ;
Pulici: "Across the lines" T.Chapman;
Robbb: era ancora febbricitante così ha scambiato Tony per Tony Manero (anche quello con la “febbre”). Così gli ha consigliato la versione schizo-mix di “Stayin’ Alive” Bee Gees con anche i passi di danza da eseguire. Woodcock di imparare danze ne ha le tasche piene e ha preferito passare il tempo a toccarsi e non un bene per una prima linea motivata.

La partita è finita come doveva finire.
Guardando con attenzione, appare chiaro che la canzoncina che fischiettava ballonzolando proficuamente nel campo (finchè ne aveva) era “Thorn in my side” degli Eurythmics. Dico stiamo parlando di 2 mete.

La cosa curiosa è che chi ha veramente portato il buon umore ma anche un po’ di fear per il dopo partita è stato l’altro pilone, un ragazzo di provincia, che cantava tra sè, anche nel chiuso della mischia, “You and me together, fighting for our looooveeee ... You and me together, fightin' for our loooooove"
Ecco, così ..."Let me entertain you" ... said Williams. Ali not Robbie.