mercoledì 30 gennaio 2008

"Dal primo giorno ch'io vidi il suo viso...."

Domenica scorsa, in occasione del giorno della memoria, hanno trasmesso in tv "Schindler's List". Non voglio parlare del film (sebbene a leggermi sembrerei un fan sfegatato di quel "camionista fallito" di Liam Neeson ... che pure è dentro in un casino di film toghissimi tipo Star Wars, Rob Roy, Gangs of New York, Love actually, Kinsey e Michael Collins) ...dicevo ... nel film, che è un capolavoro, c'è una persona che ho contemplato abbastanza bene di persona perchè abitava nel mio paesello sulle colline. Una fanciulla che aveva 2/3 anni più di me e che viveva in una mega villa stile palladiano completamente circondata da alte mura color senape spenta. Una vera meraviglia architettonica che non sono mai riuscito ad osservare bene se non intorno ai 25 anni ...ma questa è un'altra storia. L'unica cosa che scorgevo e in parte intuivo (allora ero sul metro e 10, credo) era questo edificio immenso posizionato in cima alla collina e che scendeva a gradoni verso valle dotato di parco, rimesse, stalle per i cavalli, dependance ecc. Insomma una roba da sballo. All'esterno vedevo spesso un pò di persone che sembravano sempre indaffarate a fare cose alle quali mio padre dedicava 2 ore al sabato mattino sotto tortura ....Gli infissi erano color avorio, le imposte erano verde palestra e dal cancello in ferro battuto vedevo solo il viale d'entrata di sassolini bianchi con le siepi ordinate, le aiuole con i fiori mai secchi e il prato tagliato come la testa di un marine. Da lì, usciva alla mattina per andare a scuola la ragazzina che a me sembrava già una piccola donna perchè a quell'età 3 anni sono la stessa differenza che c'è ora tra me e Giorgio Napolitano.
Era paffutella con i capelli lunghi e aveva sempre qualcosa di supercolorato addosso. Allora c'era il fiocco blu d'ordinanza per i maschietti e rosa per le femminucce. Ho parlato con lei poche volte perchè era sempre e ovunque accompagnata da sua madre che era così diversa dalla mia. Slanciata, abbronzata, ingioiellata, le unghie lunghe smaltate e già truccata alle 8 del mattino ... e con dei tailleur che io manco sapevo che si chiamassero così. Tanto per dire, quando varcavo la soglia della scuola elementare, come minimo avevo già fatto qualcosa di sbagliato. Lei, la piccola stella, invece non dava per niente l'idea di una che avrebbe sbagliato qualcosa nella vita. Mia madre mi spiegò che apparteneva ad una famiglia nobile. Era uno dei miei primi rudimentali insegnamenti sulle classi sociali. Il luogo in cui la vedevo normalmente però era in chiesa: non so se funzioni ancora così ma i banconi venivano acquistati dalle famiglie del paese come contributo per perpetuare il culto cristiano. La famiglia della ragazzina aveva il bancone numero uno in prima fila della navata centrale: era difficile non notarla anche perchè era veramente molto bella e nel complesso il gruppo di appartenza non passava inosservato. Perciò la mia immagine di lei è proprio quella di essere sempre seduta composta in chiesa stretta tra sua madre, la zia e una figura maschile che però non era il padre (non ricordo sorelle, padre o altro..mah!). Considerando che la chiesa vista dall'alto sembra una grande croce, lei era all'altezza del cuore ed io sotto l'ascella sinistra. Il sole entrava timidamente dalle lunghe vetrate laterali e sì insomma c'era un che di poetico e decadente in quel quadretto. C'è sempre stata una bella luce in quella chiesa. Questo però me l'ha detto il fotografo quando mi sono sposato. Persi di vista quella ragazza perchè i miei studi e i suoi proseguirono in altre direzioni ed entrambi lontani dal paese. La rincrociai per caso altre volte (un ciao fugace e un come va ... ah fai teatro ...bello.. mi raccomando ricordati di noi quando sarai famosa... ) ed era diventata donna rimanendo però sempre un pò ragazza e sempre un pò troppo bella. So che aveva rotto con i suoi e che nel frattempo la sua famiglia era caduta in disgrazia (però il loro concetto di disgrazia è molto diverso dal mio) ma anche questa è un'altra storia. Beh è proprio il fatto che abbiano venduto la villa alla famiglia di un mio conoscente che mi ha consentito in seguito di apprezzarne la bellezza artistica. Tutto questo per dire che da qualche anno quella ragazza non c'è più. Ogni tanto vado a trovarla alla tomba di famiglia che è una specie di mausoleo e che naturalmente è in prima fila rispetto all'entrata. E' l'unica tomba che si vede anche dall'esterno e ha quell'aria un pò da Partenone sopra Atene che sarà kitsch ma pare che se ti metti in alto vedi meno quanto sei in basso. Spero che in Paradiso mantenga la priorità acquisita in terra grazie all'acquisto del bancone in chiesa perchè dicono che sia bello ma con lei lo sarebbe ancora di più.
Ciao Beatrice.

martedì 29 gennaio 2008

Breakfast on Pluto

Supponevo (erroneamente) che in un blog fosse lecito aspettarsi un minimo di presentazione da parte di chi scrive, dell'autore appunto, prima di assaporare lo sfogo del sè con una tastiera sotto le dita. Nella realtà noto che puoi arrivare a leggere chilometri di blog e sapere veramente poco di chi vive dall'altra parte dello schermo. Non sto pensando a "the Others" che sono una magnifica mandria a sè stante ma in generale mi sembra che la storia viaggi su questi binari. Non che la cosa sia grave ... anzi, forse è un modo per prevenire eventuali preconcetti e pregiudizi e predisporre il lettore alla visione di sè senza premeditate e precostituite alterazioni. Il concetto del pre_ è una cosa importantissima. Le donne (per quanto possa saperne io di questo gruppo etorogeneo di pazze deliziose) adorano quasi sempre tutto ciò che comincia con pre_. Preliminari, premi, premesse, prestazioni, premaman, predizioni, preselezioni, preferenze, pregresso, prefazioni, pretesti, prestigio, presupporre, preziosi ...vabbè ce ne saranno altri ma adesso non mi sovvengono. Forse allora, e dico forse, e dico anche allora, è meglio ogni tanto buttare dentro nella mischia anche qualche pre_ che parli di quello che uno era e che senzaltro è, e che magari, forse (alzo le spalle, inarco le soppracciglia e arriccio la bocca) chissà, sarà.

Tutto questo stupido preambolo (eheheh altro pre_ del cazzo) per dire che stamane a colazione mentre leggevo gli ingredienti dei miei cornflakes alle fragole liofilizzate e li scucchiaiavo nello yogurt intero al limone mi è venuto in mente il mio primo film porno al cinema.

Era successa 'sta cosa che tutti avevamo fatto i 18 anni ed, abbastanza in linea con le aspettative dopo la patente, era il turno del pornazzo. Beh chi ha la mia età sa di che cosa sto parlando. Non è come adesso che ci sono dvd, internet blablabla... allora (20 anni fa ...un'era geologica dal punto di vista del progresso) i cinema porno stavano come d'autunno sugli alberi le foglie. C'erano ancora 2-3 cinema in città ma che progressivamente stavano scomparendo a causa della diffusione del videoregistratore casalingo e quindi della videocassetta. Quei pochi che resistevano, lo dovevano al fatto che fino al '70 o poco più venivano sfornate folte generazioni di neo 18enni che di certo non si mettevano su Cicciolina in sala mentre mamma cucinava le tagliatelle in cucina...D'accordo c'erano ancora le pubblicazioni porno tipo Le Ore o qualche fumetto tipo Il Montatore ma non erano proprio la stessa cosa.
Dò idea di essere molto informato sugli sviluppi della pornografia in realtà non ne so poi molto.
Tornando alla storia. Eravamo in 8, 4 maschi e 4 femmine. Look dei più svariati ... al tempo ero un pò darkeggiante (cioè vestivo con un pastrano nero dipinto con un basco in tinta e avevo i capelli lunghi...tutto lì). Decidemmo di assumere un'aria di chi i film non li vede ...li fà. Perciò, armati di giogioneschi sorrisi, inforcammo tutti i nostri occhiali da sole più scuri (era gennaio o febbraio credo) e ci presentammo al cinema "Ariston". A pensarci adesso eravamo ridicoli all'inverosimile ma allora le cose funzionavano così. La scelta del film non portò via molto tempo: "Bocca bianca, Bocca nera". Posso solo dirvi che uscimmo dopo un quarto d'ora perchè continuavamo a ridere e fummo invitati a lasciare la sala. Era la prima volta che vedevo un cinema frequentato da così tante persone sole, spesso vecchie e pochissime coppie. Continuavamo a fare casino, e per certo stavamo disturbando, ed è un peccato che ci abbiano sbattuti fuori perchè la trama sembrava piuttosto articolata. A pensarci bene nei primi 5 minuti le bocche colorate del titolo avevano pronunciato 3 battute (tra l'altro senza essere inquadrate) e poi erano state coinvolte in altre attività (ed erano sempre inquadrate). Devo dire che condividere questa esperienza con delle ragazze tutto sommato fu utile per capire che il loro approccio era sì diverso ma che in fondo in fondo non eravamo così distanti...Fu comunque imbarazzante. Tornai al porno al cinema solo un altro paio di volte successivamente poi preferii continuare con la realtà (SLp). Sono ricordi felici perchè comunque sono stati momenti di giovanile spensieratezza ma non capisco perchè pur essendo tutti già ometti fossimo così scemi da investire quei soldi guardando altri divertirsi invece di portare le ragazze a mangiare il gelato (tanto per dire). Ok fa freddo ma il lago d'inverno ha sempre il suo fascino.

Approposito cicci ... non mi piace lo yogurt al limone perchè mi lascia la bocca come avessi mangiato "un caco che liga" ma... ti ho mai raccontato di quella volta che sono andato al cinema porno con Marco Pollett Tony Monia Luy ZonaStadio e Ale?

Non c'entra niente ma il titolo del post è un film molto molto seventies che ho visto l'autunno scorso (piuttosto valido) con un Cillian Murphy mai così vestito dai suoi occhi azzurri e con un Liam Neeson mai così...così padre (in tutti i sensi) cattolico. Il regista è un'apprezzabile Neil "Moglie del Soldato" Jordan. Ecco, visto che accennavo all'importanza del pre_ , il film è stata una buona visione per uno come me che a volte, involontariamente, i giudizi li formula con il pre davanti.

giovedì 24 gennaio 2008

JB

"La scena è il solo posto dove sono consapevole di quanto sto facendo"

Ho un pò di bei ricordi adolescenziali legati al signore che pronunciò questa frase.
Oggi avrebbe compiuto 59 anni.
Non conosco tutto quello che ha fatto però ho visto di lui tutto quello che ho potuto.
Molti lo ricordano con piacere per "l'iconaclastic" The Blues Brothers (chissà cosa ne pensa per essere diventato classico) e il surreale Animal House.
Qualcuno, forse, anche per 1941: Allarme a Hollywood di Spielberg o per Chiamami Aquila. Probabilmente il meglio di sè, dal punto di vista comico, l'ha dato nelle varie puntate di Saturday Night Live ma, a dirla tutta, mi rammarica che volando prematuramente alla casa del Signore (che lo stava senzaltro aspettando) non abbia recitato in uno dei film commedia più belli degli anni '80 ovvero Una poltrona per due. Sarebbe stato perfetto per quella parte. Buon per chi l'ha sostituito ... quell'eheheheheh Eddie Murphy che da allora è solo sceso verso il basso .....
John Belushi non è il mio attore preferito, non è stato il miglior comico del mondo, però non so come e non so perchè tutte le volte che il telecomando intercetta un canale che trasmette qualcosa di suo, si ferma, si auto-inceppa e non si muove più finchè non arriva il the end.

Rest in peace, John, wherever you are.

"Quando pensi che a nessuno importi se sei vivo, prova a non pagare per due mesi la rata della macchina"

mercoledì 23 gennaio 2008

Partire è un pò morire....

"Un dì, s'io non andrò sempre fuggendo di gente in gente, me vedrai seduto su la tua pietra, o fratel mio, gemendo i fior dei tuoi gentili anni caduto ..."
Sono legato a questa poesia perchè ha una visione speranzosa della tristezza e trasuda emozioni come poche (rimanendo al di fuori della letteratura amorosa tipica, s'intende..)
Ci sono gli affetti familiari, il passato, il presente ed il futuro, le passioni, le gioie e i dolori ...
In effetti non vorrei veder scritto altro su questo blog.
Ok l'incipit è un pò da sborone intellettuale radical chic ma ... un idiota che conosco mi ha detto che dare un'immagine di sè distante dalla realtà è cosa buona e serve per rendere interessante ogni relazione. Io trovo che sia una stronzata però è un peccato non ascoltare gli idioti: di solito possono permettersi di dire quello che pensano e non hanno paura di essere giudicati peggio di quello che sono.
"...sento gli avversi numi e le secrete cure che al viver tuo furon tempesta..."

Iniziare un blog parlando della morte potrebbe sembrare .... vediamo...una cosa tipo acquistare un'auto nuova, uscire timidamente dal concessionario odorando il sentore di nuovo e di plastiche immacolate degli interni, immettersi in una strada adagio con cautela e poi, prima, seconda, terza, quarta, quinta, acceleratore a tavoletta, e ...
Wrooom! Sbadeeeengggg! Crashshshshs!
Ronronronronronrdadadadadanggg (il rumore del copri-cerchione che trottola prima di cadere)
... schiantarsi contro il primo muro.

Ma oggi è un vero giorno di morte che affronto come sempre negli ultimi 26 anni con un sorriso ed così che deve andare. Ciao Babbo.

Domanda: " Ma Foscolo è un oriundo, un equiparato o è proprio italiano?"

Dalla regia mi dicono che il mondo cerca storie di sesso sfrenato, di potere violento, di marciume reale e subdoli intrighi. Beh farò del mio meglio ma compratevi qualche buon libro invece di stare su internet. ;)

Non sono ancora capace di fare collegamenti musicali perciò non vi linko la mia canzone del giorno: ergo... ascoltate c'ho che volete e rimaniamo tutti liberi nelle nostre gabbie.

Era da tempo che non vedevo un mattino così bello e limpido. C'è una luce così fresca che mi giro a 360° come fossi al planetario.

Ps: non era così che volevo iniziare. E' tutto un pò disordinato e non riesco a tracciare la direzione ma in fondo siamo libri che cadono per terra e si aprono a caso ... alla pagina numero?...Beh nel mio caso non è la numero uno...