lunedì 4 febbraio 2008

Into the wild

"Subtle voices in the wind ~ hear the truth they're telling ~ a world begins where the road ends ~ watch me leave it all behind " – Far behind
(Voci impercettibili nel vento, ascolta la verità che dicono, un mondo comincia dove la strada finisce, guardami mentre lascio tutto alle spalle)

Una doverosa e sterile cronaca dei fatti sportivi del w-e: un’Italia …ma-sì! niente male perde di misura al Croke Park contro i verdi d’Irlanda. Soddisfacenti. Bellissimo pomeriggio in CH. Perse le ultime speranze di tornare sotto i 107. Il Galles 2008 è senz’altro una squadra di peso (in inglese l’acronimo W8 … :P): i dragoni corsari tingono di rosso il cielo sopra Twickenham ed entrano nella storia. Grandioso come siano riusciti a recuperare una partita che sembrava già persa: sembra scontato trarre un insegnamento dalla loro capacità di soffrire e di riemergere con il cuore e poi con la testa. Epici. Infine i Bleus che sono semplicemente “grandeur”: hanno fatto degli errori bellissimi cercando di essere diversi e sorprendenti. Per me sono 26 cm sopra tutti (cioè una spanna volevo dire… maledetto traduttore). Beh la prima linea, priva del mito, sembra esattamente quello che è: un trio di buoi, atletici per carità, ma con i quali puoi giusto giusto guardare i treni che passano. Sono un pò sorry per la Scozia però, di fatto e senza ipocrisia, diventa la mia candidata preferita al cucchiaio di legno se verrà assegnato.

“Gonna rise up turning mistakes into gold” – Rise
(Rialzarsi trasformando gli errori in oro)

Sono un po’ addormentato, scrivo male, ma sono rimasto alzato fino all’alba (a tratti addirittura anche sveglio) a guardare la finale del Super Bowl. I patrioti sono stati sconfitti dai giganti. Non è che me ne fregasse tantissimo però mi intrippava questa cosa che, in un momento della mia vita, stessi condividendo qualcosa con Bush. Stavo facendo esattamente la stessa cosa di Double-U, nel medesimo e preciso istante, a guardare la stessa partita di football americano. Dà da pensare … ma Bush una volta nella vita ci può stare. Lei mi ha lasciato un thè alla vaniglia sul tavolino in sala scuotendo la testa verso le due. Il Galles non ha mai perso le speranze. Lei un po’ sì secondo me.

“Have no fear for when I'm alone ~ I'll be better off than I was before” – Long nights
(Non ho paura di restare solo, sarò meglio di ciò che ero prima)

Qualche settimana prima di Natale, andai a sfogare uno dei miei rari momenti di nervosismo in un negozio di dischi (ormai sono proprio pochi pochi..). Da che sono adolescente entrare in questi negozi e far fare jogging all’indice e al medio sfogliando cd a ripetizione alla ricerca del niente, mi dà un senso di pace e anche di serenità. Normalmente mi dirigo subito alla P di Pearl Jam perché questi ragazzotti di Seattle, stufi dei bootlegs piratati dei loro concerti (personalmente ne avrò ascoltati almeno una 30ina) anziché prendersela con il mondo, hanno deciso di mettere su cd/vinile praticamente ogni loro concerto. Così, io ho sempre un motivo per andare sotto la lettera P dello scaffale per guardare che c’è di nuovo e loro altrettanto per continuare a produrre dischi dal titolo “Live at Vatelapesca”, visto che generalmente li acquisto. Ora il pensiero di comprare un cd, al giorno d’oggi, è così old style che solo a scriverlo mi sono venuti 39 capelli bianchi però…questa è la realtà. Ma non è di questo che volevo scrivere. Ero lì in waiting mentre setacciavo il mio database mentale per capire se non avessi già la versione live di “Rearviewmirror” ad Atlanta quando, suddenly, l’occhio mi cadde su uno strano cartonato con la fotografia di un tizio seduto sul tetto di un vecchio bus, un magic bus (scoprirò in seguito). Forse fu il packaging ad attirare la mia intenzione ma in realtà era quell’Eddie Vedder scritto in azzurro che scatenò in me, immediato, l’acquisto. Mettiamola così. E’ la colonna sonora di un film di Sean Penn e il binomio Vedder/Penn (che suona terribile in italiano) non è nuovo. Ricordo un paio di canzoni di Vedder per il film “Dead Man - Ogni persona vale più della sua peggiore azione – Walking” e anche per “Mi chiamo – Lucy in the sky with Diamonds – Sam”. Il disco dura poco più di mezzora: se fosse un colore sarebbe seppia, se fosse una odore profumerebbe di carne affumicata e se fosse una voce suonerebbe come il vento nei capelli.

“I won't be the last ~ I won't be the first ~ Find a way to where the sky meets the Earth ~ It's all right and all wrong ~ For me it begins at the end of the road” – End of the road
(Non sarò il primo ne l’ultimo che scoprirà dove il cielo incontra la Terra, giusto o sbagliato per me comincia alla fine della strada)

Beh sabato sera avevamo questi 7,60 € da spendere a testa e cosa c’era di meglio onestamente? E’ difficile da raccontare questo film. Non ne ho veramente intenzione però colpisce allo stomaco la storia vera di questo ragazzo che si rifugia nella Natura, fuggendo dalla sua vita, dalla sua famiglia e dal suo fucking brilliant futuro assicurato verso l’avventura in un mondo con il quale può interloquire solo attraverso se stesso. Un essere se stessi vivendo soffocati dalle cose materiali e dalle convenzioni.
Christopher McCandless – Alexander “Supertramp” è un egocentrico altruista che viaggia senza nulla ma pieno di tutto ciò che gli serve, girovaga per più di 2 anni senza alcuna direzione se non quella dettata via via dal suo anelito alla scoperta di sé e percorre ogni strada per sondare i confini della libertà. Attorno e dentro di lui vivono panorami intensi e mozzafiato, le rapide del fiume Colorado, la caccia agli animali, il deserto e le montagne rocciose, la mietitura del grano, un orso affamato, i libri di Tolstoi & London (magari c’era anche Salinger ma non l’ho visto), la tristezza, il blocco degli appunti, la famiglia hippie, la famiglia unhappy, l’amicizia, la concia del cuoio, la povertà cercata, l’amore non consumato, la desolazione, la fame, la comprensione degli altri, la provvidenza e soprattutto la solitudine. Una ricerca della felicità che diventa infine vera solo se condivisa.

“You think you have to want ~ more than you need ~ until you have it all you won't be free” – Society
(Pensi che devi volere più di quello che necessiti finchè non avrai tutto e non sarai libero)

E’ da un po’ di tempo che non vedevo un film che mi facesse discutere tanto non sulla trama ma sui messaggi e sulla serie di click che sono scattati a catena come in un mutante percorso di tessere cadenti del domino. Questo film è una cosa che fa bene. Ed è stato bello riscoprire che puoi stare ore a parlare di cose che riguardano l’anima. Inoltre era da un po’ che non si andava più in là del nuovo tavolo della cucina.

“I think I need to find a bigger place ~ 'cos when you have more than you think ~ you need more space” - Society
(Penso che ho bisogno di trovare un posto più grande perché quando hai più di quello che pensi hai bisogno di più spazio)

Il protagonista del film si chiama Chris come il fratellone di Sean, Chris Penn. Un attore notevole, sconosciuto ai più, mai protagonista, dentro ad un sacco di film famosi in parti spesso da idiota, con un’aria da robusto e rozzo contadino del Montana ma che aveva un talento eccezionale. Almeno secondo me. Anche lui morto. Il 24 gennaio del 2006. Me lo ricordo in “America Oggi” mentre pulisce le piscine delle ville di Hollywood con la retina per raccogliere le foglie. Voglio pensare che, chissà, ci sia un po’ di lui nel film.

“Leave it to me as I find a way to be ~ consider me a satellite forever orbiting ~ I knew all the rules but the rules did not know me ~ Guaranteed” - Guaranteed
(Lasciamelo come se avessi trovato un modo d’essere, considerami un satellite in perenne orbita, conosco tutte le regole ma le regole non conoscono me. Garantito)

Stamattina ho esagerato. Ehi se hai 7,60 € in tasca fatti questo film perché il dvd non potrà mai far respirare questa Alaska come al cinema. In alternativa, come opzione 2, fatti un Chicken McNugget Menù e con il resto manda sms agli amici. E’ pur sempre solo un film.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Che tempismo... andrò a vederlo stasera, anche se spenderò solo 5,50 euro... con i 2,10 che avanzano che ci faccio?

Ti dirò poi se mi è piaciuto, ammetto di avere un pò di pregiudizi su questo film... ;)

Max_am ha detto...

Con 2 € ti fai una birretta alla salute dei tuoi amici ai quali fai fare 1000 click sul link del tuo blog e tutte le volte fanno questa espressione :( e bofonchiano tra sè "...neanche oggi quel cane ci racconta la sua testa".
Con i rimanenti 0,10 € mi mandi un sms con su scritto: "Il film mi ha fatto cagare però gli hippie di Slab City e lo-scemo-in-viaggio trattavano così bene i cani che un pò mi è anche piaciuto..." :)