martedì 8 luglio 2008

Il cielo sopra il Tardini

C’e chi pensa che vivere senza rischiare sia un modo per crescere bene ed invecchiare serenamente. E io non mi sognerei nemmeno di immaginare di contraddire una così radicata percezione della vita.
Comunalmente (nel senso di: comunemente all’interno del comune-comunità in cui vivo) mi capita di osservare alcuni vecchi (anziani non mi piace anche se suona più dolce) che girano o che si trascinano con i loro bastoni da passeggio. Alcuni curvi sotto il peso della loro esperienza, altri con le loro scarpe rinforzate e apparentemente vestiti allo stesso modo (ma la camicia sempre bianca ... mica lavorano ancora nei campi). Non posso fare a meno di pensare che il tempo per loro sia solo una condizione atmosferica. Sono anni che li vedo uguali. Spesso hanno giornate piene di vigore e lo capisci dal tono della voce baritonale che usano anche se sei a 40 cm dalla loro bocca e puoi avvertire il sentore dell’ultima ombra. Non sono sempre esattamente gli stessi degli anni prima … C’è un ricambio generazionale lì (non come per i posti di lavoro), però è come se si clonassero. Mi capita seldom di parlare con loro, soprattutto fuori dal bar. Hanno questa bella cosa di voler trasmettere il loro vissuto e alcuni lo fanno molto bene. Quest’ultimi, di solito, sono quelli che provano interesse anche per la tua opinione mentre altri, per la verità, tracimano. Uno dei discorsi ricorrenti e che sento più spesso, verte sul fatto che loro, gli experienced boys, hanno vissuto senza rompere i browns a nessuno, tranquilli, onesti, cercando di non disturbare troppo e di non essere di peso. Non hanno mai cercato rogne ed è per questo che, a 80 anni e più, sono sereni. Talvolta capita di accompagnarli a casa perché hanno esagerato con il bianco e magari ti confessano che hanno avuto qualche avventura extra coniugale (forse meno romanzate da come le descrivono di solito ma tant'è...). Sostanzialmente si dichiarano tutti pacifici personaggi di contorno nel grande affresco della vita. A me questa cosa fa sorridere un po’ … perché poi scopri che … hanno fatto la guerra, quella vera, che sono stati prigionieri, torturati e anche feriti … altri hanno vissuto anni in Germania, Stati Uniti ed Argentina sopportando la condizione dell’essere l’ultimo scalino della catena sociale. Tuttavia, continuano ad asserire che la loro vita è stata tranquilla. Il concetto di rischio è quindi relativo. Con buona pace delle assicurazioni. Me ne ricordo sempre quando mi viene l'istinto di lamentarmi.
Non so perché mi è venuta in mente questa cosa o forse lo so. Chi crede di intravedere qualcosa di utile in tutto questo per se stesso o per chi gli sta vicino, bene. Altrimenti passi avanti. Con buona pace del blog am. Questa cosa la potete anche dimenticare.
Dovrei non dire nulla. Che non è come dire: non dovrei dire nulla. Sarebbe facile ma è sbagliato non dire nulla.
Non è quel tipo di “silenzio” che mi dà soddisfazione. Quello che si può provare camminando per la più affollata via della città con l’mp3 acceso su una orchestrazione dei Sigur Ròs (o su una specie di Anita Baker/Nina Simone che canta una versione jazz di “Master & Servant” dei DM che ecciterebbe anche il più rintronato dei sopra citati oldies) . Le persone ti sfiorano, incrociano il tuo sguardo ispirato non da quello che vedi ma da quello che senti. Alla fine o il più delle volte, si trova serenità posando lo sguardo verso il cielo … Sono solo 10 minuti di astrazione: poi togli le cuffie e riprendi a relazionarti in modo consueto. Ok si può discutere sul silenzio con gli auricolari ma intendevo silenzio come stato dell’anima non come totale assenza di rumore. Fenomeno che tra l’altro credo nemmeno esista. Cioè esiste di certo ma non ricordo di averlo vissuto personalmente. O forse sì, quasi, nel bel mezzo della foresta umbra nel Gargano.
Alle volte si vivono delle esperienze che sono un po’ complicate / complesse / arzigogolate / indipanabili che raccontarle sembra impossibile. Forse dipende dal fatto che non si possono tradurre nel mero racconto di un evento oggettivo. E' che, semplicemente, quando sono coinvolti sentimenti e sensazioni che stanno alla radice delle emozioni, anche il più semplice pensiero diventa lo schema grafico del DNA. Basta pensare alla prima volta. Magari ci si dimentica della forcina per capelli a forma di farfalla della malcapitata ... Forcina che si è poi amabilmente infilata nel vostro occhio destro mentre cercavate di capire se era vera quella cosa del mordicchiare i lobi dell’orecchie delle donne … ma di certo vi ricordate l’estasi del momento. … Ok, avete finito di pensarci?..Tornati sulla Terra? Ok vado avanti.
Non c’è un inizio, una fine e uno svolgimento che dia veramente l’idea di quello che si è provato quando ci sono di mezzo i sentimenti. Che sia amicizia, amore o empatia. Eppure tutto è raccontabile. C’è chi lo fa scrivendo, chi disegnando, chi cucinando, chi parlando ad un registratore, chi componendo musica, chi tatuandosi un ideogramma, e chissà quanti altri modi (ad esempio la favola di Cappuccetto Rosso raccontata al rutto è molto più spaventosa che leggerla).
Questa lunga premessa per dire che, senza voler dare alcun connotato epico o straordinario alla cosa, un branco di persone ha salutato la partenza di una del gruppo verso sud. Non è uscita come Frusciante (che poi è pure ritornato :D ): si è solo spostata un po’ in là. Adesso se Yoko Ono comincia a frequentarla … abbattetela, grazie. Una migrazione al contrario per le persone (pensando agli anni 60 e alla Fiat) ma assolutamente in linea con la natura per le papere lungagnone del Salento, per quanto ne so del mondo animale.
Credo che per ognuno dei presenti (ma anche quelli che per le più svariate ragioni non potevano esserlo) sia stato un modo per dire:
Ehi Ragazza del Sud, adesso salta su questa nuova altalena. Ti diamo noi una spintarella
(eheheh … Io!Io!Io! disse uno dei presenti)
così prendi velocità in partenza. Dimenati un attimo
(eheheh … Io!Io!Io! profferì un altro, stizzito di essere stato preceduto)
e vedrai che acquisti padronanza del mezzo e viaggerai per aria. Stai attaccata ai cordoni
(eheheh … noi!noi!noi! in coro decisero infine i più timidi e restanti cerchi con la freccia, ingrifati dal cerchio con la croce)
e ogni tanto se sei giù fischietta qualche motivetto tipo
“Ehi You!
Don’t parlare to me
about svilupo and take your oval
Droppa! Between those two long high pals
and loggati in rugbypuntoit
and make it better / better / better / betteeeeeerrrrr
La La La Lalalala Lalalaaaah,
Ehi You!"
Alla fine si trattava di dire arrivederci, non addio, approfittando di un pranzo delizioso a base di tortelli, del meglio della salumeria emiliana, della carne scottata in non so che cosa ( li ero già impegnato ad imitare la Robbby con burka per le strade assolate del porto di Taranto mentre succhia un calippo alla coca senza far pensare ai suoi “conterroni” :D – seduti fuori dai bar con la cicca in bocca - che ci stia provando con loro) e degustando vinelli freschi .
Devo dire che è stato tutto molto friendly e simpatico. La Robbby è stata bravissima in pubblico: forte come una quercia secolare. Ha retto l’emotional day con grande spirito … poi non so se il successivo innalzamento del livello del Po sia stato a causa sua. Credo che si sia divertita, profondamente intendo. Comunque ai falsi addii, falso dolor s’addice. Perché come ho già detto, non è un addio. E non è nemmeno un apostrofo verde di zucchine cotte in umido tra le parole gnocco e fritto. E solo chiedere all’arbitro un "time" per trovare la strada giusta per affrontare quell’avversario immaginario che è la vita. Poi, che si giochi da fondo campo o sottorete, non è importante (Wimbledon rules). Che si basi tutto sulla mischia o sul gioco aperto non è fondamentale. Voglio dire uno può giocare anche dal Kamchatka .. e poi già lo dissi: mica è nel pozzo come la bambina di Ring! L’importante è il possesso e la touche. Diamine! Robbby potrà anche essere una schiappa nei placcaggi (lei è più la tipa che ferma gli avanti offrendo sigarette e mignon di amaro Petrus) ma nella touche è una certezza, è la Chris Jack dei noialtri. Devo continuare o posso fermarmi? Grazie.
Gli splendidi Emy e Ivan giunti da Genova … alcuni notiziari hanno dato per certo che il loro ritorno sia stato lungo e travagliato, soprattutto per il povero Ivan. Pare infatti che la contemporaneità di alcuni fenomeni micro ambientali quali l’assenza di aria condizionata e dell’effetto serra che pare colpire soprattutto le auto blu, il guizzare dei muscoli dell’autista durante le manovre di attraversamento del valico appenninico e il risveglio del mai sopito ormone della bergamasca, abbia scatenato l’anticiclone dell’Azzorre (che è la cosa più sexy al mondo dopo l’arrotolamento della lingua della vocalist principale delle Bangles quando canta “Manic Monday”) . Partiti con una Punto sono arrivati con una Multipla. Ah, naturalmente i rivestimenti sono da cambiare.
Intanto la saggia Lucy sembra andare controcorrente come i salmoni verso la fonte dell’eterna giovinezza. Non sono solo io a pensarlo. Sarà il vento che accarezza l’erba delle colline cariparmiche ma quello che è, è. Intanto è l’unica che fa foto (certo che siamo un bel gruppo di rinco…).
Rama ci guarda negli occhi come se ci stesse arbitrando nella partita che stiamo giocando: arriva quando vuole come le star del cinema e ha quello sguardo un pò così...come dire... Ehi sono fatti miei! Tiene la voce impostata e morbida come gli attori italiani nei film in terza serata su ReteQuattro (quelli tipo "Catene" con Amedeo Nazzari ed Yvonne Sanson) e tiene il baffo alla Errol Flynn. Bella persona.
La tata Aliena che guarda agli astanti di fronte a lei pensando tra sé … Dio mio che archetipi che mi ritrovo dinnanzi! Quale bizzarro destino l’abbia portata di fronte a sì poco sale in zucca e pure diviso in cosi tante persone … E’ giovane e avrà tempo di trovarne un po’ di più, magari in una sola testa, magari iodato.
Il vecchio Ubo che è vecchio come Chanel Nr 5 (cioè eterno) è l’artefice organizzativo: ci guida nella sua città come gli Ebrei in fuga dall’Egitto. Solo che al posto della manna ci piove addosso del caldo gnocco fritto.
Il simpatico Bullett è in partenza per Barcellona: non ho chiesto per timidezza, ma credo che il suo imminente trasferimento nella città spagnola a me tanto cara (sbav!), registrato negli archivi sotto la motivazione lavoro – ma che razza di lavoro è “operatore turistico” se per girare la città dovrà consultare la mappa? - dicevo, sia in realtà una costrizione determinata dal fatto che dopo aver pioppato tutta la zona che va da Formigine a Viadana abbia bisogno di nuove praterie dove sparare le sue cartucce (del resto con un nick così … se le cerca) :D.
Brò.
Brò.
Sinceramente, qui si fa dura. Proprio dura. Cos’è che dicevo che tutto è raccontabile? Mi sa che è una patetica balla. Se mi limito a dire che Brò è Brò so di ripetermi. Ma con gli amici la maggior parte delle cose è una ripetizione. E credo che dalla ripetizione nasca la confidenza.
Ora meglio chiuderla qua.
Dico infine che vale molto di più il non detto del detto …
Ma che lo dico a fare?…
In fondo, ci conosciamo tutti, no?

7 commenti:

robbby ha detto...

...sarà al Lime il calippo..:D
devo essere stata una santa o una martire nella vita precedente per aver meritato in questa vita degli amici come voi...grazie...

Anonimo ha detto...

Ho la sensazione di essermi perso qualcosa di speciale... uff uff...

Anonimo ha detto...

minchia minchia minchia!!!
ufff....sto rosicando posso dirlo?l'ho detto...
non è che si potrebbe replicare un "Bologna meeting" in versione ridotta? BOF!

-dovevo nascere cattiva ragassa :P - (autocit.)

Sara ha detto...

max said:
"Quale bizzarro destino l’abbia portata di fronte a sì poco sale in zucca e pure diviso in cosi tante persone.."

sapevo che la dieta iposodica mi avrebbe portato tanti benefici... ;)

siete meravvviglioooooooosiii..... :)

Paco ha detto...

-SKROKKIETE!-

(rumore delle dita di Maxam che si spezzano mentre lo scagnozzo da me inviato gli salta sopra)

Anonimo ha detto...

ma quando ca22o ti si vedrà in campo????...quando ti decidi a nascere??

Rad.

Orso ha detto...

Bro'...

Bro'.

No comment.