venerdì 19 giugno 2009

La leggenda del nodo d'amore

Discorrendo d’amore e dintorni.
Un paio di giorni fa ho partecipato ad una specie di banchetto serale alquanto speciale.
Speciale perché completamente all’aria aperta.
Speciale perché la tavola dei commensali era lunga centinaia di metri.
Speciale perché c’erano migliaia di persone.
Speciale perché consumato su un ponte, visconteo per giunta (well, una super cuoca che conosco avrebbe qualcosa da obbiettare maybe, probably and perhaps).
Speciale perché il piatto principe era il tortellino. Rigorosamente fatto a mano.
Il luogo è Borghetto di Valeggio sul Mincio. E’ un posto davvero incantevole. Molto romantico. A tal punto che c’è una bellissima leggenda che racconta di un amore bello e sfortunato che fa da contraltare alla ben più famosa vicenda di Giulietta e Romeo. Ora, prima di raccontare questa storia è bene sapere che c’è una disputa centenaria sulla paternità del tortellino. Qual'è stato l'Alpha Dog del tortellino? Quello di Valeggio? Quello di Bologna? Quello di Modena? O l'equiparato tortello mantovano? O quelli che avevano dei nonni canterini umbri, i cappelletti di Reggio Emilia? O quelli che gli è andata di culo. gli anolini di Parma? A me non me ne frega niente di questa querelle. Li mangerei tutti: dal primo arrivato all’ultimo. Perciò non entro nel merito … anche se ho una certa campanilistica preferenza per la pasta sottile dei tortellini di Valeggio. A dirla tutta, secondo me, che ho un palato fine come il mio girovita, sono prodotti piuttosto diversi, almeno per come li conosco io perciò …che avranno da questionare?Mah! Si insomma tutto questo solo per dipingere il contesto.
Valeggio vive di ristoranti: 40 più o meno per poco più di 13mila abitanti. A Verona non sei sposato se non hai fatto il pranzo nuziale a Valeggio e non hai fatto le foto al Parco Sigurtà … naturalmente a Valeggio. :D Non è vero ma, ripeto, è solo per sverniciare di brutto il background transazionale.
La storia d’amore dicevo.
La leggenda vuole che le acque del Mincio, il fiume del paese, fossero allietate dalla presenza di ninfe bellissime che danzavano in prossimità delle rive. A causa di un’antica maledizione però, queste povere criste furono costrette ad assumere le sembianze di orribile streghe. C'è una logicità in tutto questo che ha dell'inverosimile. Comunque fin qui potrebbe sembrare un video di Prince. In un periodo non ben definito ma, arguisco intorno al '300, un valoroso capitano con il suo esercito si accampò poco distante dalle signorine. Tutti stavano dormendo tranne il nostro che si destò di soprassalto e improvvisamente decise di affrontare, armato di tutta la sua virile e legnosa vigorosità, le terribili creature. Il suo nome era Malco. Ed è lui il Leonardo DiCaprio della situazione. Le misteriose arpie, spaventate da tanto selvaggio ardore, fuggirono dal maschio al tempo ahimè dominante. Tuttavia, la più leggiadra di queste, venne raggiunta mentre stava disperatamente tentando di fuggire. Ovvero era rimasta ferma come si usava all'epoca. Nella tipica amorevole colluttazione, che fa i due già protagonisti della storia d’amore, la brutta strega perse il mantello che sino a quel momento aveva celato la sua vera identità al prode capitano e si rivelò in tutta la sua incantevole e prorompente bellezza. Ovviamente i due scoparono. Forsennatamente. E più volte. Ma che ne sarà di loro al volgere del giorno? La dolce ninfa, che si chiamava Silvia, ma non è quella che rimembrava ancora quel tempo e che nemmeno soleva menare il giorno, doveva ritornare nelle profondità del fiume prima del sorgere del sole perché non poteva farsi vedere insieme agli uomini e non aveva il permesso di soggiorno. Mentre la mano sua abbandonava inerme l’amato Malco (che dopo aver copulato prenderà il nome di Marco il trapano, Strano di cognome, noto in tutta Italia – in Lombardia soprattutto - e che ora usa un cognome falso anagrammato)...dicevo … è risultato da subito chiaro che tra i due era nato l’amore, quello con la A maiuscola e che dura per sempre. E’ il climax della storia: dove è sempre meglio avere a portata di mano un durex. L’alba stava sorgendo e con lei la promessa tra i due di eterna fedeltà, delle rate del mutuo, della villetta con giardino, dello steccato bianco, della station wagon con le fiancate tinta legno e i seggiolini dei bambini fissati dietro (un maschio e una femmina ma è meglio la femmina prima che quando è più grande aiuta la mamma nei mestieri di casa) … Insomma un richiamo irresistibile: Silvia, l’infoiata, lasciò a Malco, lo svulvatore, quale pegno del suo amore, un fazzoletto teneramente annodato.
Più moscio del kleenex d'antan che teneva in mano, il prode guerriero sembrava destinato ad una vita di sofferenza e di massaggi personali. Invece, come in ogni leggenda degna di questo nome, accadde che durante una festa danzante, la sua Silvia, vincendo la sua ex virtuosa ritrosia, affrontò, come la più sensuale delle ballerine del Moulin Rouge e pronta a tutto, il mondo degli uomini. Malco, per tutto il tempo rimase a fissarla con lo sguardo tipico del noto pesce gatto del Mincio, innamorato perso e sepolto come uno smarties nel Müller. Tutto questo non sfuggì però a Isabella, una nobile dama che aspirava all’amore del capitano. E se proprio dobbiamo dirla tutta, aspirava anche il resto. Gelosa come può esserlo solo un'amata tradita, Isy denunciò la ninfa come strega alle autorità competenti. Anni dopo, come sapete (non c’entra nulla con la leggenda), Isy ispirerà la più nota cantante al mondo di Valeggio, italiana ma che fa Spagna di cognome, e che comporrà la famosissima canzone dance 'Isy Lady', vestendosi esattamente come il capitano Malco.
Torno alla storia. La bella Silvia venne arrestata ma il veemente Malco (si dopo due ore di danza della Silvia non ho difficoltà a crederlo veemente) pose se stesso a scudo dell’amata, proteggendola in modo tale che lei stavolta riuscì a fuggire (di solito queste eroine sono delle imbranate pazzesche a togliersi dei guai). Ovviamente si bruciò qualsiasi aspirazione di tipo carrieristico nell’esercito. Destinato ormai a ferrare, vita natural durante, il destriero di quella incapace della Luigia Pallavicini, una zoccola che pare cadesse sempre da cavallo, venne incarcerato.
Isy Lady andò a trovarlo in cella: era pentita come una sgualdrina che ha ceduto all’amica di bocca buona il primo Richard Gere alla guida di una Ferrari in Sunset Boulevard. Era tormentata dai sensi di colpa per il suo gesto e anche per aver dimenticato la spirale, e invocò il suo perdono quantunque un po’ di comprensione non guasterebbe. Ma in quel mentre riapparì Silvia, la pettoruta amante del Malco, che defenestrò immediatamente la basta-che-me-la-chiedi Isy che finirà col riprendersi solo nei primi anni Ottanta.
Purtroppo i due innamorati erano sprovvisti di veleno: è questo, secondo me, il punto chiave che non lì renderà famosi come i Montecchi Copulati.
Si resero conto che il loro amore non aveva scampo sulla Terra. Del resto Star Trek e il teletrasporto erano ancora di là da venire. Mentre Malco, nel frattempo, era già precocemente venuto di nuovo. Anyway, il loro destino era legato al fiume che li aveva fatti conoscere. Scapparono mentre gli inseguitori venivano trattenuti da Isy, la pentita, che chiese loro di portare rispetto e comprensione ad un amore senza limitazioni. La user-friendly Isy, ormai redenta nell’animo, capì che le sue argute motivazioni non venivano assolutamente prese in considerazioni e perciò trattenne gli inseguitori abbassando una spallina. A questo punto Silvia e Malco si tuffarono nelle acque del Mincio. E nessuno li vide mai più. Sulle rive del fiume fu trovato abbandonato un fazzoletto di seta dorata, simbolicamente annodato dai due amanti per ricordare il loro eterno amore.
Ora che cavolo c’entra il tortellino con questa storia?
Tuttora ricordano che le donne del tempo, nei giorni di festa, avessero voluto perpetuare la storia dei due innamorati, matterellando una pasta sottile sottile come la seta, tagliata e annodata come il fazzoletto d'oro e arricchendola di un delicato ripieno.
Fu così che nacque la leggenda del tortellino di Valeggio.

3 commenti:

Orso ha detto...

Bro', sono senza parole... (passami il numero del tuo pusher di fiducia... )
:D

parabrezza ha detto...

..e a me la lista dei ristoranti di vsm..

Anonimo ha detto...

Sei talmente tanto prolisso nei dettagli inutili e fuori contesto, e ficchi nella storia, in maniera del tutto casuale e scriteriata, così tanti escursus beceri, che non ho capito assolutamente nulla.
Volevi fare ironia ma hai toppato.
Voto 3.