giovedì 17 aprile 2008

Grey's anatomy

Nella vita, se possibile, è bene cercare di essere felici.
Se sentite il suono delle sirene delle auto con la H sul tetto che lampeggia … state tranquilli. Sono per me.
Ma cercare di essere felici non è proprio come essere felici.
Tuttavia, una moderata e consapevole motivazione, sprigiona una qualche endorfina positiva nel sangue o nel cervello (e talvolta anche là sotto :P)..e come dire … un po’ rende, in qualche modo, più felici.
A leggermi mi verrebbe da dire: “Che stronzata!”.
Invece a rileggermi mi viene proprio da dire: “Che minchiata!”.
Così faccio scorrere gli occhi sulle parole senza leggerle veramente. Me ne infischio e vado avanti.
Ad un tipo molto sexy che mi onora della sua lettura direi: “Ehi, sto mentendo!” e lui mi risponderebbe che è un paradosso ;D .
Sono in pausa pranzo. Sorreggo il mento con il pollice della mano destra e le altre 4 dita disposte a ventaglio (veramente constato con sgomento che la prima delle 4 è nella narice del naso), il gomito appoggiato sulla scrivania e lo sguardo per aria mentre gli occhi fissano il filo zigzagato di tungsteno di una lampadina non ecologica ad elevata dispersione energetica.
L’immagine non è proprio quella di Hemingway seduto in veranda a Cuba mentre scrive “Per chi suona la campana” ma comunque dà l’idea dell’uomo che si strugge sui temi fondamentali del mondo.

La vita è una tavolozza con due colori stubettati sopra: da una parte il bianco e dall’altra il nero
(ueh colori a caso – please forgive me Wasabi :D - userei il giallo e il blu ma non suggeriscono l’idea che ho in testa). Tutti, nel corso dell’esistenza, “pociano” il proprio pennello un po’ di qua e un po’ di là mentre tentano di dare forma all’immagine del loro esistere (Freud mi studierebbe).
Per qualcuno è naturale spennellare i neri (o non ha altra opzione) mentre qualcun altro Uh!-come-ti-muove-il-polso mentre dipinge di bianco il suo lieto trotterellare (Freud mi internerebbe).
Lungi dall’essere manicheo, credo che in fondo ognuno di noi navighi a vista e generalmente un po’ sporco.

“Allora vuol dire che la vita è proprio grigia?” – chiese un incazzoso fanciullo maori mentre tentava di far volare un aquilone con impresso il logo a forma di felce argentea degli All Blacks altresì convinto del'equazione nero=ok e bianco=bleah! (da non citare a Bologna 2008)
“Mah!” – soggiunse con aria misteriosa il vecchio rimbambito apostrofando il riottoso giovinetto tatuato – “non sono un filosofo ma credo che fluttuare tra i due opposite side of life significhi avere sempre dentro una miscela striata di infiniti pro e contro come il numero di punti in una retta e … quindi la vita è grigia? Sì …forse.. ma mai monotona” . Il giovane, che aveva già raggiunto il suo zenit come comparsa nel film “Once Were Warriors”, lo freddò con lo sguardo e alquanto alterato lo maledì per tutti gli anni a venire.


E' logico mettere in conto che occorre attraversarle queste fasi molto grigio-scure - che ora proprio non saprei definire meglio ma fanno pensare allo spazio contenuto tra le parentesi graffe nell’espressioni algebriche ove si concentrano un sacco di rogne in una sola riga ...Dicevo superare queste fasi tipo ...ecchesò ..un particolarmente intenso stress da lavoro che ti schiavizza 7 days per week ed in contemporanea 3 bollette sorprendentemente astronomiche nella cassetta della posta e ancora l’auto ammaccata e nessun biglietto dell’assicurazione e un amico che ti delude ma che vorresti giustificare ma poi non lo fai e allora ti senti in colpa ma poi ci ripensi e lo mandi a cagare … ok mi fermo tanto l’idea è chiara.
Naturalmente non sto pensando alle situazioni veramente drammatiche come quelle riferite alla salute delle persone e ancor meno a quei viaggi senza ritorno per i quali non c’è proprio nulla da fare.

Tutto questo per dire che quando butta in questo modo è bene per me fare un search nel my personal DB e rinfrescarmi la memoria focalizzandomi one-minute-hot sulle cose belle che sometimes accadono e che per un po’ colorano di bianco la vita (o di nero se sei dell’emisfero sud come quel monello teppista neozelandese di prima).
Digiti WOW.* e dai l’ok su open alla prima cosa che arriva. Puoi trovare di tutto. Quella cioccolata sorseggiata davanti alla Rathausplatz di Vienna subito dopo un vassoio di wiener-würstel, la prima volta che hai visto una donna nuda dal vero (è sorprendente che ti sovvenga pure l'afrore), il sorriso a finestrelle del nipotino comodino che ti corre incontro a braccia aperte urlando Zio! Zio! in piazza Bra e che ti ricorda che sei l’unico che lo prende ancora in braccio, oppure come è successo oggi rimembri quel bel pomeriggio di un mese fa quando hai avuto la fortuna (thx Wolfsea) di partecipare al tea-break di Ita-Sco del 6N, essere abbracciato da dietro da un tizio non ubriaco che ti scambia per Bortolami (non grande fortuna :( ), di arrossire perché una ragazzina ti chiede l’autografo e tu le rispondi: me lo fai tu a me? senza sembrare pedofilo mentre stai parlando con Bollesan (parlare è una parola troppo grossa … si bofonchiava del + e del - :( ) ma soprattutto …. la vera apoteosi, inginocchiarti in adorazione davanti ad un mito assoluto e scoprire che lo è veramente. No, non era Raphaël (quello è IL mito assoluto, my personal Jesus) ma Mr GAVIN HASTINGS. Mi si perdoni questo momento di sboronaggine ma dovevo veramente compensare un grigio troppo scuro.

2 commenti:

Billie MacGowan ha detto...

...userei il giallo e il blu ...

ottima scelta ;)

un abbraccio muggsie, gavin hastings....:) orgoglio blue navy

Orso ha detto...

Allo scozzese avresti dovuto fare la tua celebre imitazione del suo omonimo gallese:

Gavin Hastings vs Gavin Hanson...

(ogni volta che ci penso mi piego in due... che giornata incredibile...)

Grazie Bro'